Stranieri

ebook Itinerari di vita studentesca tra XIII e XVIII secolo · Progetti. Donzelli

By Aa. Vv.

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Questo volume osserva l'università come punto di incontro tra uomini di età diverse e di origini geografiche molteplici. Ciò vale in particolar modo per l'Ateneo patavino, che deve le sue origini proprio a una migrazione di scolari. Un evento circoscritto, che tuttavia rientra nel fenomeno più ampio e diffuso della mobilità accademica che caratterizza il medioevo e la prima età moderna. Nel corso del medioevo – con un'accelerazione notevole a partire dal XII secolo – maestri e scolari furono indotti a muoversi verso i centri del sapere – monasteri, scuole, cattedrali, conventi, università – alla ricerca degli ambienti più stimolanti dal punto di vista intellettuale e delle condizioni che meglio garantissero l'apprendimento, quali ad esempio la presenza di ricche biblioteche o le lezioni dei docenti più illustri. Si tratta dei cosiddetti clerici vagantes, che costituivano un gruppo estremamente eterogeneo dal punto di vista geografico e sociale, provenendo da tutto il continente europeo: prevalentemente giovani uomini con alle spalle famiglie facoltose e chierici sostenuti da benefici ecclesiastici; ma potevano esserci anche scolari non particolarmente abbienti, i cosiddetti pauperes. Una mobilità che ha continuato a marcare la vita accademica, in particolare di Padova, la cui comunità studentesca si è da sempre arricchita di un'ampia componente proveniente dall'esterno della città: dall'impero tedesco alla Francia, dalla Polonia alla Grecia, ma anche dall'Italia meridionale. In ogni periodo dell'anno accademico Padova si trasformava – e si trasforma tuttora – in una città intensamente abitata da «stranieri»: uomini per lo più privi di legami affettivi e familiari in loco, desiderosi di costruire la propria carriera e il proprio futuro professionale. I dati utilizzati nel volume provengono da un database che raccoglie più di 70000 laureati a Padova, costruito per l'ottocentenario dell'Università e realizzato anche grazie al lavoro di molte studentesse e di molti studenti, che vi hanno dedicato il loro impegno e le loro energie.
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